Shibori è un’espressione giapponese per definire la tintura a riserva e le diverse tecniche di decorazione utilizzate per creare motivi su tessuto.
Si tratta di un metodo antico (periodo Edo della storia del Giappone), tuttora utilizzato in diverse culture di tutto il mondo.
I motivi si possono realizzare con vari metodi: legatura, cucitura, piegatura, torcitura o compressione, da eseguire sempre prima di immergere il tessuto nel bagno di tintura.
Si piega il tessuto nel modo desiderato, fissandolo perchè resti piegato, quindi lo si immerge nel bagno di colore abbastanza a lungo perchè anche il colore si fissi.
La parola chiave resta sperimentare: mixando idee, tecniche, tessuti e colori, le possibilità si moltiplicano.

Nella creazione di nuovi motivi, può essere una buona idea documentare i passaggi fatti tramite foto e un diario visivo: in questo modo ricordare il procedimento sarà più semplice.
Ogni piega ha il potere di creare una variante e influisce sul disegno finale, e le zone non tinte, influiscono tanto quanto quelle colorate.
Considerare lo spazio e la collocazione del disegno nel progetto di un capo significa considerarne la simmetria e la dimensionalità.
Tutti questi elementi insieme contribuiscono a rendere una creazione tinta a mano veramente unica.
Scegliere tessuto e tecnica
La cosa più semplice è iniziare da tessuti leggeri, come il voile di cotone, la seta o la mussola, tutti utilizzati tradizionalmente in Giappone.
Essendo sottili, hanno il vantaggio di rendere l’espansione del colorante più rapida.
D’altra parte, anche se la tintura potrebbe impiegare più tempo a decorare tessuti più spessi e pesanti, questi potrebbero essere più adatti per l’utilizzo desiderato, come ad esempio rivestimenti o tende pesanti.
Anche la dimensione del capo è un fattore determinante nella scelta della tecnica di riserva: tecniche con lavorazioni più impegnative, come la riserva a cucito, potrebbero essere più adatte a capi piccoli o per la realizzazione di disegni piazzati.
Fase di preammollo
Sempre raccomandata prima di passare alla fase di tintura vera e propria, ha la funzione di garantire una colorazione uniforme del colorante.
Poichè il tessuto può restringersi una volta bagnato, è possibile che le riserve applicate si allentino e non siano più efficaci nel preservare queste zone dal colore. Il preammollo riduce questo rischio al minimo.
Inoltre l’acqua agisce temporaneamente da barriera, rendendo meno probabile il raggiungimento della zona trattata a riserva.
I tessuti più pesanti avranno bisogno di un periodo di ammollo più lungo.
Tecnica Shibori per avvolgimento
Un semplice metodo che prevede l’utilizzo di sassi intorno ai quali viene avvolto il tessuto, poi legato stretto con uno spago o degli elastici. Pur essendo semplice questa tecnica crea dei motivi molto interessanti.

Come:
- Si avvolge il tessuto intorno a un sasso, legandolo stretto, e lo si immerge in acqua per almeno un’ora, preferibilmente per tutta la notte.
- Si toglie il tessuto dall’acqua e lo si immerge nel bagno di tintura scelto.
- Una volta ottenuta la sfumatura di colore desiderata, si toglie il tessuto dal bagno di tintura.
- Si sciacqua il tessuto mentre è ancora legato.
- Aprendo il tessuto si scopre finalmente il motivo creato.
- Si lava il tessuto con sapone a ph neutro, lo si sciacqua a fondo e lo si stende ad asciugare.
Tecnica Mokume – imbastitura a punto filza
È una tecnica Shibori con riserva a cucito, nota per il suo motivo strutturale effetto legno.
La riserva prevede l’imbastitura con ago e filo di linee parallele a punto filza. I fili vengono quindi tirati, creando un’arricciatura del tessuto, e conseguentemente delle zone compresse in cui il colorante non può espandersi.
Esistono diversi tipi di tecniche di riserva a cucito e questa è una delle più semplici.
Il mokume si presta bene ai tessuti leggeri e dalla trama fitta (voile, seta Habotai), richiede precisione e la realizzazione di un disegno.
Con un righello e un gesso da sarta si vanno a tracciare le linee dell’imbastitura, meglio se realizzata con un filo di colore contrastante.
Sperimentando con piccoli campioni di stoffa si può comprendere meglio la tensione necessaria a tirare i fili.
Il mokume inoltre apre la porta a un’intera gamma di punti differenti, offrendo ogni volta risultati diversi.

Come:
- Si stira il campione di prova o la stoffa scelta.
- Con un gesso da sarta e un righello si tracciano delle linee orizzontali a intervalli di 2 cm.
- Utilizzando un filo doppio, lo si fissa con un nodo resistente. Si realizza l’imbastitura lungo la prima linea a punto filza. Raggiunta la fine si taglia il filo a 15 cm e se ne annodano le estremità.
- Si ripete il procedimento per ciascuna linea tracciata.
- Si prendono le estremità dei fili di ciascuna linea e si tirano con delicatezza, creando l’arricciatura. Si fissano i fili tirati con un nodo stretto.
- Si lascia in ammollo il tessuto per tutta la notte. Una volta tolto dall’acqua, si tampona l’eccesso di acqua con un asciugamano.
- Si mette il tessuto nel bagno di tintura scelto.
- Si risciacqua con acqua corrente, si tagliano i nodi e si tolgono tutti i punti. Si risciacqua finchè l’acqua non è trasparente.
Tecnica della spiegazzatura
La tecnica più semplice è molto spesso quella di maggior effetto.
Il tessuto viene raccolto o spiegazzato casualmente, quindi legato con spago o elastici prima di passare alla tintura. Il motivo risultante è casuale ed astratto, con righe direzionali simili a rami sull’intero tessuto.
Il fattore più importante è la tensione della legatura: troppa tensione (o troppo poca) creano infatti pochissimi motivi ed effetti.
Se non si è soddisfatti del risultati, si può sempre ritentare spiegazzando di nuovo.

Come:
- Si raccoglie il taglio di tessuto ammonticchiandone varie parti casualmente.
- Si fissano le varie spiegazzature con elastici o spago.
- Si mette in ammollo con acqua, preferibilmente per una notte. Una volta terminato, si tampona l’eccesso di acqua con un asciugamano.
- Si controlla che gli elastici o lo spago siano abbastanza stretti da resistere al bagno di tintura (il tessuto bagnato si restringe).
- Si immerge nel bagno di tintura.
- Terminato il processo di tintura, si risciacqua con acqua corrente e si toglie la legatura. Si risciacqua nuovamente fino a quando l’acqua non ritorna trasparente.
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